2° parte - Nell'articolo sotto..... continua il racconto...
La notte passò tra silenzi e sguardi, l'ometto si stava abbituando alla mia presenza. Aveva mosso la testa e le spalle ed aveva provato anche a parlare, ma era riuscito soltanto la bocca sottile senza emettere alcun suono.
Quando il sole cominciò ad illuminare il cielo e i suoi raggi filtrarono nella cucina, l'ometto si alzò.
Era piccolo e grassoccio, l'età indefinita, senza peli, un cappello strano si appoggiava sulle sue spalle.
La giacca rossa con dei grossi bottoni, le scarpe rotonde, gli occhi chiari, molto grandi come la bocca.
Guardò fuori, vidi una lacrima solcare la sua guanciotta, e con una voce tremolante disse: - "Grazie".
Mi avvicinai per sentire meglio, notai le sue orecchie leggermente appuntite, ma lui continuava a piangere, allora gli chiesi: -" Cosa ti è successo?"
Ci fu un attimo di silenzio, abbassò la testa, il corpicino si muoveva al ritmo dei singhiozzi, secondi che sembrava non finissero mai.
Poi alzò lo sguardo abbozzando un sorriso e, con la stessa voce cominciò il suo racconto.......
......manca ancora del testo per la fine della storia..... A presto!